“… e il naufragar m’è dolce in questo mare” – (G. Leopardi, L’infinito)

Si, mi piace molto camminare, soprattutto in solitudine. Perché mentre cammino la mia mente si rilassa, si libera dai pensieri “doverosi” legati alla quotidianità, al lavoro, ai vari impegni, alla casa, la famiglia, la spesa… Passo dopo passo sembra di allontanarsi sempre più dal fulcro dei doveri e delle preoccupazioni. I pensieri più pesanti iniziano a scivolare verso il basso, seguendo la linea della schiena e poi quella delle gambe, fino ad aggrapparsi ai piedi, ora impegnati nel loro naturale movimento della camminata, cosi decisi e veloci da riuscire a scrollarseli di dosso e finalmente abbandonarli lungo la strada percorsa.

Le spalle e la schiena lentamente si liberano dalle tensioni e dallo stress accumulato, grazie alle vibrazioni dei passi che riescono a sciogliere i nodi più stretti di queste mie corde, che sono i nervi, i tendini, i muscoli.

L’attenzione ora si concentra sul ritmo cadenzato di un’andatura più veloce, al respiro che si fa più corto e veloce, mandando su di giri il fiato e l’affanno come se mi ritrovassi a superare un’ardua salita, fino ad avvertirne per un breve istante la totale mancanza d’aria, rompendo poi quel giro di fiato insufficiente ed affannoso, come ad aver raggiunto ed aggirato una lontana boa in alto mare, ristabilendo presto una nuova respirazione regolare, più ampia, richiamando quantità di aria nei polmoni, tanta da gonfiarli e liberarli dalle tante ansie insidiate e dalle tossine.

Si riattiva la circolazione del sangue, il quale surriscaldato inizia a scorrere nel mio organismo come un fiume in piena, trascinando via con sé tutta la negatività depositata, rivitalizzando ed energizzando il corpo intero.

La scioltezza delle gambe veloci e delle braccia che si muovono con coordinazione mi danno l’impressione di grande leggerezza, quasi fossero delle ali, accrescendo in me quella voglia di voler spiccare il volo ed iniziare a volare lassù in alto nel profondo blu del cielo.

La testa adesso mi sembra più vuota e leggera, come un palloncino gonfio di aria fresca e libera, dove le riflessioni, i concetti e i ricordi iniziano a rincorrersi e a girare vorticosamente come sopraffatti da un uragano, spaziando dal presente fino al passato, per ritornare rapidamente dal passato al presente, proiettandosi infine in avanti verso progetti idealizzati per il futuro.

Penso alle cose che sono di oggi, poi a quelle che saranno da fare domani; nello stesso tempo ripenso e rifletto su ciò che è stato, su quanto è già fatto e vissuto negli anni più lontani, perchè la mente è così davvero strana, che ci fa rivivere momenti attuali e vicende passate, momenti belli e gioiosi, difficili ed a volte tristi, ma tutto nello stesso preciso istante; la mente, come un treno che viaggia lungo tanti diversi binari paralleli che si prolungano contemporaneamente verso un unico punto proiettato all’infinito. Ritornano alla mente le cose più assurde, le persone, i luoghi, le situazioni e i momenti vissuti, alcuni dimenticati e accantonati, che non si ricordavano proprio, o forse perché l’anima guida li ha voluti nascondere al nostro conscio, razionale e consapevole.

I tanti ricordi si ripresentano come spezzoni di film, quelli più recenti dai colori accesi, quelli remoti un poco sbiaditi, e pure quelli in bianco e nero o nelle varietà di grigio, senza anima, passione o gioia. Succede che spesso alla regia di questi personali filmati interviene il cuore, che provvede a interrompere la scena dei brutti e dolorosi ricordi per non voler rivivere un secondo tempo di sofferenze, preferendo altri scenari di belle emozioni.

Si risveglia l’intelletto che inizia a vagare come vuole, come un cavallo libero che inizia la sua corsa a briglie sciolte, correndo all’impazzata lungo una verde vallata senza ostacoli e mete da raggiungere. La sua corsa così veloce e incalzante da riuscire a vincere e lasciarsi indietro tutte le paure, le angosce e le indecisioni.

Una sana e veloce camminata fa bene alla nostra salute fisica e mentale; aiuta la nostra mente a fare un esame di noi stessi, un’analisi della nostra vita, a farci un riepilogo dei nostri pensieri ed azioni, ripulendoci dai concetti superficiali ed inutili, dai giudizi cattivi ed atteggiamenti sbagliati, riaccendendo le idee e nuovi progetti, rivalutando e riconsiderando le circostanze e le persone.

Si rivivono le situazioni, si analizzano le vicende, si ripensa al comportamento degli altri nei nostri confronti e viceversa, il nostro atteggiamento ai loro occhi, con le nostre azioni e conseguenti reazioni.

Tutti gli episodi di vita scorrono al rallentatore, evidenziandone i più piccoli dettagli che possono essere sfuggiti dalla vista, vedendoci più chiaro e concretamente attraverso gli occhi dell’istinto, fino a comprendere come si può procedere, come fare o rimediare alle varie cose.

La riflessione che prevale riguarda la domanda “ho fatto del mio meglio?” “potevo fare di meglio?” “come potrò far ancor meglio?”.

Continuo perciò a camminare, a riflettere e a meditare, perchè le risposte e le idee arriveranno spontaneamente da sole, tanto impreviste ed improvvise come accecanti lampi in un cielo buio; mi prolungo la strada, intanto mi gusto questo prezioso momento, a spasso con il mio tempo, in compagnia di me stessa e la mia solitudine, lungo un qualsiasi percorso del nostro bel mondo